Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro - Galassia 165

14 ottobre 2022 Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro - Galassia 165

Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro - Galassia 165 -

Sinossi antologia Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro Galassia 165

Sinossi dell'antologia Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro Galassia 165
Titolo: Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro
Autore: Vittorio Curtoni - Gianfranco de Turris - Gianni Montanari (curatori) La copertina di Fanta-Italia: sedici mappe del nostro futuro - Galassia 165
Titolo originale:
Pubblicazione originale:
Serie:
Data pubblicazione: 01/05/1972
Collana: Galassia #165
Editore: Casa Editrice La Tribuna
Traduttore:
Copertina: Antonio Atza
Numero pagine: 192
Isbn:



Dopo il buon risultato di Destinazione Uomo ci attendevamo più o meno lo stesso da "Amore a quattro dimensioni", la seconda antologia curata per Galassia nel più vasto quadro del rilancio della fantascienza italiana. L'accoglienza, invece, è stata ottima ed ha superato ogni previsione. Tra i quotidiani che ne hanno trattato diffusamente, segnaliamo Il Tempo, Napoli Notte, Il Secolo, Il Giorno, Il Giornale d'Italia; mentre tra i periodici quelli che hanno dato maggior spazio sono stati: La Fiera Letteraria, Lo Specchio, Vita, Playmen. Come si vede si tratta di pubblicazioni di vari indirizzi e varie tendenze giornalistiche che però, quasi all'unanimità, hanno segnalato l'importanza, l'originalità ed il buon valore narrativo dell'antologia. Alcune di esse meritano una citazione particolare, sia far conoscere ai lettori quanto si scrive nel campo dei 'non specialisti' sul momento attuale della science fiction italiana, sia alcune di queste considerazioni ci hanno indotti a seguire, per la terza antologia, una direzione precisa. 'Oggi la fantascienza italiana si base piuttosto sulla fantasia che sulla parte scientifica', scrive Mauro de Vincentiis in Amore nello Spazio (La Fiera Letteraria, n. 9, 11 aprile 1971), 'E non tanto ché gli autori preferiscono orientarsi su trame fantastiche nel senso stretto della parola, ma in quanto le persone veramente preparate in campo tecnico quasi mai impiegano nella narrativa queste loro cognizioni, oggi si preferisce ricorrere a quelle convenzioni che tutti, lettori ed autori, accettano perché già conosciute; e che sono, per questo, troppo ovvie. Ma c'è anche chi va rivalutando il ruolo dell'uomo nella società futura, ritornando così sui temi già accennati della «vecchia guardia», che pur condizionata dagli schemi di moda, aveva intuito che lo sviluppo della science-fiction era tutto nell'elemento umano (...) Amore a quattro dimensioni riporta racconti di autori affermati, come Vittorio Curtoni e Gianfranco de Turris. Ripresenta autori della «vecchia guardia», tra cui spicca Cesare Falessi (...) e segnala, infine, la serie dei nuovi scrittori, rappresentata da Gabriella Scialdone, Livio Horrack, Remo Guerrini e Mauro Gallis'. 'Un volumetto di racconti, tutti interessanti ma di ineguale valore, apparso di recente in una delle più note collane italiane di narrativa fantascientifica', fornisce ad Enrico de Boccard in Fantamore all'italiana (Playmen, n. 5, maggio 1971) l'occasione per fare un bilancio sulla 'crisi del romanzo erotico': 'Sintetizzando al massimo la situazione si può dire che questa crisi consiste, essenzialmente, in una, a volte preoccupante, mancanza di fantasia. Date queste premesse, ci piace qui indicare come un fatto positivo nella ricerca di nuove strade per l'erotismo scritto, il succitato Amore a quattro dimensioni. In realtà, l'idea di mescolare insieme due tipi di favole per adulti (quella che ricorre, cioè, alle praticamente infinite risorse della fantascienza e quella che si serve invece delle limitate, ma tanto più potenti, risorse del sesso) non è del tutto nuova. Al contrario. Ma nuovissimo è il tono, lo stile, di tutti questi racconti, di cui in modo particolare abbiamo apprezzato Sulla spiaggia di Gianfranco de Turris, La verità del pilota spaziale di Cesare Falessi e la (bellissima) Notte della sconfitta di Massimo Pandolfi. Anche se, in assoluto, il più erotico di questi testi di 'fantamore' deve ritenersi, a nostro avviso, Cerimonia nuziale di Mauro Gallis. Un giovane di cui ci piacerebbeleggere molte altre cose'. Da un altro punto di vista, dopo quello specificatamente letterario e quello 'erotico', si pone Sergio Turone nell'articolo Un'antologia di Galassia: Fantamore all'italiana (Il Giorno, 12 maggio 1971): Visto che la fantascienza è in fase di rilancio, è lodevole l'iniziativa d'aver raccolto lavori di autori italiani, anche se taluni mostrano la corda di un certo dilettantismo non sempre compensato da freschezza d'invenzione. E' poi curioso - in una antologia «all'italiana» - che di italiano ci siano soltanto i nomi degli autori. Benché la fantascienza permetta riferimenti efficaci alle situazioni sociali in cui si vive, magari in chiave satirica, qui la realtà italiana è assente. Facciamo questo rilievo, non per «nazionalismo», che sarebbe grottesco. ma riteniamo che la fantascienza non riferita alla condizione quotidiana dell'uomo resti un'esercitazione rarefatta'. Tale opinione, senz'altro più specialistica delle due precedenti, viene cosi ribadita nella conclusione del pezzo: 'La nuova antologia di Galassia ha il merito aver accolto anche autori giovanissimi, ma se le ultime leve non imparano ad alimentare la loro fantasia anche con i temi della realtà cui vivono, difficilmente porteranno alla narrativa fantascienza un contributo originale'. Abbiamo riportato più dettagliatamente lo scritto di Turone in quanto questa nostra terza antologia parte proprio dai suoi rilievi. Anzi, la si può senz'altro considerare una risposta a tali critiche. Già il titolo appare indicativo della direzione di ricerca verso cui si sono indirizzati i curatori, e quindi gli autori, del presente fascicolo di Galassia: Fanta-Italia. La critica del giornalista milanese (autore tra l'altro di alcuni racconti di sf a sfondo ironico-demistificatorio) è senza dubbio valida per quel singolo insieme di racconti italiani apparsi su Amore a quattro dimensioni; mentre non è certo estensibile alla fantascienza italiana in toto, né a quella attuale né a quella apparsa negli anni precedenti. In effetti, il cammino dei nostri scrittori verso una 'italianizzazione' delle loro trame è avvenuto abbastanza lentamente, ma con decisione e sicurezza. Uno dei curatori ha notato in più occasioni e descritto dettagliatamente questa piccola rivoluzione interna della sf italiana. appoggiandola e difendendola contro aprioristiche posizioni negative altrui (sarà difficile dimenticare la frase che Carlo Fruttero, attuale curatore di Urania, disse in occasione di un'inchiesta radiofonica sull'argomento, e che poi ribadì, se non andiamo errati, un paio d'anni fa anche alla televisione: un disco volante non può atterrare a Lucca...' La frase di Fruttero esprime alla perfezione la posizione allora assunta dalle 'più alte sfere' della critica specializzata e no nei confronti della sf in generale, e di quella italiana più in particolare, costretta al silenzio o al camuffamento d'uno pseudonimo straniero: mentre possiamo senz'altro dire che oggi la situazione è cambiata. Del resto possiamo sottoscrivere in l'opinione di Turone per cui 'la fantascienza non riferita alla condizione quotidiana dell'uomo resta un'esercitazione rarefatta'. Infatti se ciò attualmente può apparire abbastanza evidente nelle opere alcuni dei cosiddetti grandi della sf straniera, in cui s'incontrano l'incapacità di rinnovarsi tenendo presenti i mutamenti avvenuti nella condizione umana, e lo sfruttamento di trame che sono ormai ridotte a cliché abusati, da un altro punto di vista una simile opinione ha il difetto di essere riduttiva di ogni genere letterario. Turone tocca comunque un tasto che ha fatto versare fiumi d'inchiostro nel nostro paese e all'estero: quello sulla funzione e gli scopi della science-fiction, quello sulla validità maggiore o minore della fantascienza avventurosa, tecnologica, sociologica, e così via: e, infine, se sia da preferirsi una narrativa fantasiosa e libera da costrizioni (disimpegnata) ad una legata a temi di attualità politica, morale, sociale, religiosa (impegnata). Personalmente i curatori di questa serie di antologie di Galassia, pur schierandosi individualmente su fronti politico/ideologici ben differenti, pensano che nella sf possano coesistere tutti questi filoni, tutti questi indirizzi: riservandosi però di accettarne o rifiutarne l'intrinseca validità (e vitalità). Al di fuori di una arbitraria schematizzazione e di un'abbastanza facile determinazione dei periodi in cui vi fu effettivamente un prevalere di un certo genere rispetto ad altri, i curatori sono anche pienamente convinti della necessità alimentare il giovane terreno della fantascienza italiana con tutte le risorse possibili, quindi anche con quel 'temi della realtà' citati da Turone. Fossilizzarsi su cliché precostituiti (il viaggio spaziale, il pianeta sconosciuto, l'invasione aliena) senza rivitalizzarli, è comunque un pericolo che è necessario evitare ad ogni costo. Non è nostro scopo alimentare discussioni sulla cosiddetta nobiltà del termine letteratura giacché si tratterebbe solo di una sterile eco al seguito di tante altre, ma ci troviamo nella posizione di dover pretendere una certa maturità dagli autori italiani dl fantascienza. Non si tratta di velletarietà, sia ben chiaro, ciò è utile per combattere l'oltranzismo di tanti avversari. Oggi, i curatori di Fanta-Italia propongono un esperimento che reputano interessante, anche se forse un poco 'pericoloso' per le possibili conseguenze polemiche. Il che, diciamolo chiaramente, non li spaventa: questa antologia, per il suo stesso contenuto, è qualcosa che va al di là del puro prodotto letterario. Già il proporre come tema-base un'Italia vista dall'ottica tutta particolare della sf, significa voler provocare, sia da una parte che dall'altra, qualche reazione. Ciò non vuol dire però che nel compilare questa antologia si sia scelta una tesi di fondo precisa e definita (ne fa fede, ripetiamolo, la diversa estrazione ideologica dei curatori). Ognuno è stato lasciato libero di esprimere il proprio punto di vista, senza dogmatiche limitazioni. Evidentemente ogni autore ha un tema da svolgere, un'idea da far conoscere, una critica da sviluppare, un'eventuale soluzione da proporre. Se un fattore comune si può trovare in questi racconti (dovuti come nelle due precedenti occasioni, ad autori di varie età, 'della vecchia guardia' e delle nuove leve; conosciuti o esordienti), esso è da rintracciare in un totale pessimismo di fondo, in una completa sfiducia nelle istituzioni e, in parte, anche negli uomini. Lo si faceva notare nell'introduzione a Destinazione Uomo, due anni fa, trattandosi invero di una caratteristica della nostra fantascienza come già era stato fatto rilevare anche in altre occasioni da uno dei curatori. Ma ora, con un argomento che ci tocca più da vicino, in quanto esamina i temi e le situazioni sociali della realtà in cui viviamo, per parafrasare Turone, un simile atteggiamento, che è in fondo anche una mentalità, sembra risaltare più nettamente. Sia che vengano usati i moduli della satira (Miglieruolo), dell'elegia (Guerrini), del grottesco (Aldani), del paradosso (Carpi), del dramma (Curtoni, De Turris-Prosperi, Montanari, Gallis, Levighi, Raiola, Staffilano), sia della narrazione dei fatti quasi cronachistica, senza concitazione (Cersosimo, Scialdone, Pestriniero, Carrara), il risultato appare il medesimo. Sia che al centro della vicenda vi siano i problemi del traffico (Aldani, Miglieruolol, il dramma di Venezia (Pestriniero, Scialdone), i rapporti fra Chiesa e Stato (De Turris, Prosperi, Staffilano), la burocrazia (di nuovo Miglieruolo), la pubblicità (Carrara), un mondo dall'ecologia sconvolta (Falessi), la descrizione di un mondo lontanissimo e post-atomico (Guerrini) o vicinissimo e in preda alla guerra (Cartoni, Montanari, Gallis), a medio termine e sotto un governo totalitario (Cersosimo, Raiola); sia che si tratti di un racconto sociologico, fantapolitico, fantareligioso, oppure di ucronia (Carpi) o di antiutopia positiva (Leveghi), anche in questo caso non si sfugge all'impostazione pessimistica della vicenda intesa globalmente. Con qualunque modulo la trama venga affrontata, qualunque 'genere' sia adottato, ma soprattutto qualunque impostazione ideologica abbia l'autore, non si sfugge ad un esame completamente negativo della 'realtà in cui vivono' (sempre la frase di Turone) gli scrittori stessi. Questo è il lato più interessante dei sedici racconti di Fanta-Italia, il più significativo di uno stato d'animo diffuso fra un gruppo di ventenni e quarantenni di varia estrazione 'politica'. La critica della presente realtà nazionale è spesso spietata, dura, senza mezzi termini, non ammette assoluzioni, anche se in alcuni casi è velata dall'umorismo, dalla satira. In una prospettiva più o meno vicina, più o meno lontana, la realtà di oggi viene condannata in tutte le sue strutture: politica, burocrazia, morale, religione, non si salva nulla, a dimostrazione del periodo di 'crisi del mondo moderno' (per usare il titolo di un libro di René Guénon) che stiamo attraversando, a dimostrazione di quel 'disagio della civiltà' (per usare questa volta il titolo d'un saggio di Sigmund Freud) che stanno subendo tutte le persone - scrittori di fantascienza o meno - dotate di un minimo di sensibilità e cultura. Ma il bilancio di questa nostra Fanta-Italia, se non appare positivo da un punto di viste strettamente ideale, lo è assai di più un punto di vista strettamente fantascientifico che in questa sede, com'è naturale, ci interessa maggiormente. In effetti su ambedue, con la dovuta serenità, esprimeranno le loro valutazioni lettori e critici, ma ai curatori sia concesso far notare come gli autori italiani specializzati siano capacissimi di alimentare la loro fantasia anche con i temi della realtà in cui vivono, di fare riferimenti efficaci alle situazioni sociali italiane: e non da oggi, come si è detto, e come può constatare chiunque abbia la pazienza di fare qualche controllo di riviste e fanzines degli ultimi dieci anni. Per concludere, non possiamo tacere la nostra soddisfazione di fronte ai progressi compiuti da quando, con Destinazione Uomo apparsa il primo marzo 1970, lanciavamo questa sorta di 'operazione fantascienza italiana': siamo giunti alla terza antologia della serie, mentre Galassia ha aperto le porte al romanzo italiano debitamente firmato e senza strani camuffamenti. Già quattro ne sono usciti, e altri seguiranno. In un settore diverso ma concomitante, segnaliamo infine il cammino che sta compiendo il primo congresso europeo della fantascienza, l'Eurocon I, che si svolgerà a Trieste dal 12 al 16 luglio 1972, in occasione del X Festival del film di Fantascienza. Un avvenimento durante il quale gli scrittori italiani potranno essere messi allo stesso livello di tutti gli autori europei, in occasione del premio che verrà assegnato. Tutti quei lettori che vorranno essere informati dello svolgimento dell'Eurocon potranno scrivere alla segreteria italiana: Casella Postale 423, Venezia. Da parte nostra non possiamo che augurare il miglior successo ad una simile iniziativa. Vittorio Curtoni - Gianfranco De Turris - Gianni Montanari



Contenuto del volume:

pag. 005 Indice
pag. 006 Introduzione di Vittorio Curtoni, Gianfranco de Turris e Gianni Montanari
pag. 014 Domenica romana di Lino Aldani (racconto breve)
pag. 022 La morte del Duce di Pier Carpi (racconto breve)
pag. 030 Suicidatevi con Frida di Franco Gogo T. Carrara
pag. 045 Psicocrazia di Adalberto Cersosimo (racconto breve)
pag. 052 La vita considerata come un'interferenza fra nascita e morte di Vittorio Curtoni (racconto)
pag. 064 Petrus Romanus (Petrus Romanus, 1965) di Piero Prosperi (racconto breve)
pag. 080 I gamberi di Cesare Falessi (racconto breve)
pag. 088 Ombre di Mauro Gallis (racconto breve)
pag. 096 L'ultima giga di Remo Guerrini (racconto)
pag. 110 Il fuoco della fenice di Riccardo Leveghi (racconto breve)
pag. 122 C'era l'Italia e c'erano gli eroi di Gianni Montanari (racconto)
pag. 136 Dittico burocratico di Mauro Antonio Miglieruolo (racconto breve)
pag. 144 Quelli dei quadri di Renato Pestriniero (racconto breve)
pag. 156 Prenestino blocco 4 di Giulio Raiola (racconto breve)
pag. 160 Prima che venga il caldo di Gabriella Scialdone (racconto breve)
pag. 171 Stato delle chiavi di G.L. Staffilano (racconto)