I nostri amici di Frolix 8 - Galassia 166

15 ottobre 2022 I nostri amici di Frolix 8 - Galassia 166

I nostri amici di Frolix 8 - Galassia 166 -

Sinossi romanzo I nostri amici di Frolix 8 Galassia 166

Sinossi del romanzo I nostri amici di Frolix 8 Galassia 166
Titolo: I nostri amici di Frolix 8
Autore: Philip K. Dick La copertina di I nostri amici di Frolix 8 - Galassia 166
Titolo originale: Our Friends from Frolix 8
Pubblicazione originale: 1970
Serie:
Data pubblicazione: 15/05/1972
Collana: Galassia #166
Editore: Casa Editrice La Tribuna
Traduttore: Roberta Rambelli
Copertina: Attilio Uzzo
Numero pagine: 192
Isbn:



Tra gli autori fantascientifici, Dick è quello che, credo, più di ogni altro ha il diritto di vantarsi di non avere mai sbagliato un romanzo. I racconti potrà anche sbagliarli, soffocato entro uno spazio che non gli si addice: ma quando si tratta di costruire un torvo, complesso panorama del futuro, Dick non fallisce. Le sue strutture sono esteticamente singolari: in apparenza paratattiche, si risolvono in prospettiva in una ipotassi articolata e rigorosa. Vale a dire, se a prima vista i suoi romanzi appaiono come pazienti mosaici di episodi vissuti da personaggi indipendenti, alla fine, grazie a sottili nessi causali, ci si trova di fronte ad una costruzione logica inclusiva e completa. Anche in questo romanzo si ritrovano le caratteristiche più provocatorie e più interessanti di Dick: l'uso sprezzante dei temi di fondo appartenenti alla sottofantascienza (l'invasione degli extraterrestri, per esempio), reinterpretati e strumentalizzati per offrire una soluzione nuova e insolita; la passione per le strutture aperte, e anche questa volta la vicenda non avrà una conclusione, resterà spalancata sul tempo lasciando al lettore il diritto e l'impegno di ipotizzare gli svolgimenti futuri; l'attenta rappresentazione del mondo dei mediocri, entrati in contatto per misteriose predestinazioni con le classi dirigenti di una società anomala; e il solito paio di convincenti ritratti di personaggi nevrotici e interessanti, l'instabile Gram, per esempio, la piccola, sfrontata e commovente Charlotte Boyer. E, come sempre, Dick spreca con inesausta generosità motivi che un altro scrittore tesaurizzerebbe avidamente per crearne un romanzo intero, li confina al ruolo di elementi di contorno. Basterebbe ricordare la tragicommedia meditata e non realizzata da Gram nell'Operazione Barabba; il riferimento alla scoperta del cadavere di un essere che forse era stato un dio; lo stesso Grande Orecchio, e le facoltà dei Nuovi e degli Eccezionali. Quello che forse può preoccupare di più, in questo libro, è invece l'assunto dal quale Dick muove: la tematica dell'amore come supremo strumento di realizzazione e di redenzione, una tematica consolatoria e in fondo frustrante che tende a minare talvolta la consistenza del suo impegno, ma che Dick riesce a rendere accettabile con il ricorso ad una abilissima mozione degli affetti. Un'altra obiezione che gli si può muovere è di natura storica: fino a che punto si può approvare la soluzione del problema da lui prospettata? Fino a che punto si può accettare l'annullamento di un nuovo ramo evolutivo della razza umana? Portando alle estreme conseguenze la sua etica, si dovrebbe rimpiangere l'estinzione dell'uomo di Neanderthal e del sinantropo, e l'affermazione dell'"homo sapiens". Tuttavia, lo stesso Dick se ne rende conto, non si lascia fuorviare da facili attrazioni demagogiche, e la sua posizione personale verso la conclusione della vicenda appare ambivalente, intrisa di profonda pietà, tanto da offrire agli sconfitti il riscatto attraverso una dimensione che vuole essere poetica. Ancora una volta, Philip Dick è riuscito a fare della sua ambiguità interiore un'atmosfera di inquietudine, e, credo, a contagiarne il lettore.



Contenuto del volume:

pag. 005 Introduzione di Roberta Rambelli
pag. 007 I nostri amici di Frolix 8 (Our Friends from Frolix 8, 1970) di Philip K. Dick trad. Roberta Rambelli (romanzo)