Una questione di razza - Galassia 131

10 ottobre 2022 Una questione di razza - Galassia 131

Una questione di razza - Galassia 131 -

Sinossi romanzo Una questione di razza Galassia 131

Sinossi del romanzo Una questione di razza Galassia 131
Titolo: Una questione di razza
Autore: Philip José Farmer La copertina di Una questione di razza - Galassia 131
Titolo originale: Dare
Pubblicazione originale: 1965
Serie:
Data pubblicazione: 01/12/1970
Collana: Galassia #131
Editore: Casa Editrice La Tribuna
Traduttore: Mauro Cesari
Copertina: Riccardo Valla
Numero pagine: 160
Isbn:



Philip José Farmer è uno dei massimi autori della fantascienza. Completamente sconosciuto in Italia, prima che Ugo Malaguti lo pubblicasse sulle pagine di Galassia con uno dei suoi capolavori — L’Inferno a Rovescio, un romanzo singolarissimo nella storia della fantascienza, e che a quel tempo fu accolto favorevolmente dai lettori di Galassia — le sue opere sono oggi considerate alla stregua dei più grandi romanzi degli autori americani prima di lui giunti all’attenzione del pubblico italiano: il suo ciclo di Jadawin e Kickaha è giustamente famoso qui da noi, come pure i suoi maggiori capolavori The lovers (pubblicato dall’SFBC con il titolo di Un amore a Siddo) la poetica storia delle latithe in un difficile equilibrio ecologico, e The Green Odissey (edito in Italia con il titolo Pianeta in via di sviluppo); oltre, naturalmente, all’ottimo Gli anni del Precursore, pubblicato da Galassia. Farmer, autore audace e di difficile classificazione quant’altri mai, è chiaramente uno degli autori di più autentica avanguardia che la fantascienza abbia offerto: e qui ‘avanguardia’ è intesa non nel senso delle vuote strampalerie di una certa scuola inglese, che ormai non è più di moda neppure nel suo paese d’origine, ma nel senso di avanguardia d’idee e di pensiero, l’unica avanguardia che concepiamo e che ci sembra possibile concepire. Farmer, insieme a Philip Dick e a Brian Aldiss, rappresenta la più luminosa realtà della fantascienza dopo gli anni ’50: romanziere completo e di razza, rifugge dal compromesso e porta alle logiche conseguenze anche l’assunto più inusitato e sconvolgente. Dare, il romanzo presentato in questo numero di Galassia, appartiene alla produzione farmeriana più avventurosa e, nello stesso tempo, allusiva. Il problema dei conflitti razziali è presente su un piano simbolico fin dalle prime righe, e riempie le pagine che seguono fino alla sua logica, anche se fin troppo ottimistica, soluzione. Ma l’assunto dell’opera è solo un pretesto per una delle turbinose esibizioni di fantasia alle quali Farmer già ci ha abituato. La descrizione dei particolari di una società quasi visiva, nella sua realtà sconvolgente, il rapido, caotico succedersi delle azioni che però obbediscono tutte a una loro ferrea logica, ma non una logica raziocinante, bensì ebbra e spesso allucinata, appartengono alle pagine migliori della fantascienza. Certe immagini pittoriche ricordano da vicino i poderosi quadri del più grande van Vogt (in alcuni punti pare quasi di assistere a certi epici scontri de Il libro di Ptath, a certe angosciose e potenti immagini di La nave delle tenebre) mentre però il succedersi frenetico delle azioni è propriamente farmeriano, e il modo di scrivere, così personale e inconfondibile, sempre a cavallo tra l’ironia beffarda e la commossa partecipazione, porta la firma indiscussa di questo autore che non a torto Alfred Bester ha definito ‘di genio’. ‘Dare’, che nei presupposti non sarebbe dispiaciuto a un buon allievo fortiano qual è stato il Russell di Schiavi degli Invisibili, ribadisce inoltre la qualifica di maggiore paesaggista della fantascienza, che Farmer ben ha meritato, strappandola al più volte premio Hugo Jack Vance, autore questi che a una maggiore eleganza stilistica e a una notevole sottigliezza, purtroppo, non fa corrispondere che raramente l’impennata di genio e l’estro irresistibile che Farmer dispiega a ogni pagina di ogni suo romanzo. Il pianeta Dare, diviso tra uomini e ‘horstel’, in una situazione esplosiva che ricorda da vicino quella del profondo Sud d’America (con i suoi ghetti e il suo Ku Klux Klan, con i suoi giudici venduti e i suoi linciaggi) rimane impresso nella mente del lettore, e i protagonisti che si muovono in questo paesaggio intenso e vivissimo — da Jack Cage al cugino Ed, dalla bellissima R’li alla giovane Polly, fino ai terrestri giunti in esplorazione senza neppure sospettare quel che avrebbero poi scoperto — appartengono ormai alla storia della fantascienza. Un grande ritorno, dunque, quello di Farmer su Galassia: con un romanzo tra i più discussi della sua produzione, con un’opera che, ne siamo certi, fornirà argomento di meraviglia e di serrato dibattito per tutti gli appassionati italiani di fantascienza.



Contenuto del volume:

pag. 005 Presentazione di Mauro Cesari
pag. 011 Una questione di razza (Dare, 1965) di Philip José Farmer trad. Mauro Cesari (racconto)