Sinossi romanzo Ubik, mio signore Galassia 175
Titolo: Ubik, mio signore | |
Autore: Philip K. Dick | |
Titolo originale: Ubik | |
Pubblicazione originale: 1969 | |
Serie: | |
Data pubblicazione: 01/10/1972 | |
Collana: Galassia #175 | |
Editore: Casa Editrice La Tribuna | |
Traduttore: Gianni Montanari | |
Copertina: Claudio Cazzola | |
Numero pagine: 192 | |
Isbn: |
Philip K. Dick si ripresenta più in forma che mai. L’autore che come pochissimi altri – e in tal senso è consentito un ideale accostamento a Ballard e Cordwainer Smith – è riuscito a creare un intero microcosmo esistenziale connotato alla perfezione, sembra avere approfondito ulteriormente gli spunti geniali e dissacratorii che lo contraddistinguono.
Ubik, miracoloso ritrovato scientifico, ente primo e Fattore dell’Universo, deodorante e nuovo modello di reggiseno, maschera dietro la sua apparente e polivalente assurdità l’oggetto medio di consumo e la presenza ossessiva di una divinità cercata e introvabile.
Anche Joe Chip, protagonista quasi a malincuore del romanzo, appare alla ricerca di qualcosa che lo aiuti ad uscire dalla situazione apparente, mente assurda nella quale lo ha immerso la morte del suo principale, Glen Runciter, titolare della Runciter Associates, una delle migliori associazioni anti-psi dell’intero mercato mondiale. I suoi migliori amici sono uccisi in modo inumano, la voce spettrale di Runciter spunta dai telefoni e la realtà incomincia a logorarsi, a mostrare la sua trama consunta. Ma Runciter è veramente morto?
Contenuto del volume:
pag. 005 Presentazione di Vittorio Curtoni e Gianni Montanari
pag. 011 Ubik, mio signore (Ubik, 1969) di Philip K. Dick trad. Gianni Montanari (romanzo)