Sinossi romanzo I miei mondi Galassia 145
Titolo: I miei mondi | |
Autore: Robert A. Heinlein | |
Titolo originale: The Worlds of Robert A. Heinlein | |
Pubblicazione originale: 1966 | |
Serie: | |
Data pubblicazione: 01/07/1971 | |
Collana: Galassia #145 | |
Editore: Casa Editrice La Tribuna | |
Traduttore: Gabriele Tamburini | |
Copertina: Franco Lastraioli | |
Numero pagine: 144 | |
Isbn: |
Robert A. Heinlein rappresenta un caso quasi unico nel mondo della science fiction americana: scrive ininterrottamente da più di trent'anni e si può dire che non abbia mai fallito un colpo. O quasi. I suoi primi racconti risalgono al 1939, (Life - Line, If This Goes On, il suo primo romanzo poi ripubblicato sotto il titolo Revolt in 2100, risalgono al 1940) e se anche quei tempi eroici possono oggi sembrare lontani, cerchiamo di considerare l'opera di Heinlein alla luce della definizione data da Henry Kuttner a questo proposito: 'Heinlein è un umanista romantico'. Quante volte l'autore di Starship Troopers è stato accusato di essere un reazionario, un pennivendolo dalla vena facile e pronta a tuffarsi in qualsiasi campo? Troppe volte, e in una simile corsa volta ad etichettare in chiave solamente politica un autore come Heinlein si corre il rischio di perdere l'esatta prospettiva. Forse qualcuno ha considerato il retroterra storico e culturale che egli si è sempre trovato ad affrontare? I problemi sociali dei cittadini di secondo grado, l'integrazione razziale, i rapporti fra potere militare e politico, e soprattutto la crescita a dismisura di tali organismi: si tratta di fattori sempre presenti intorno a Heinlein e che influenzano direttamente ogni sua opera, sia che si tratti di Farnham's Freehold o di Solution Unsatisfactory. Per Heinlein la libertà non è un fenomeno astratto, una semplice definizione con la quale riempirsi la bocca: rappresenta invece una scelta legata a determinate istituzioni e a certi valori che in lui permangono vivi come in grande parte del mondo culturale nord-americano. E di questi valori egli fornisce la sua interpretazione (o distorsione), come ogni altro rispettabile scrittore: che poi essi siano condivisi da altri è un discorso diverso.
A proposito di Blowups Happen occorre notare che è stato scritto nel 1940, quando tutte le notizie relative all'energia nucleare erano classificate top secret e questo argomento non possedeva ancora un solido retroterra di ragguagli scientifici alla portata di tutti. Il che ci dimostra, discorso ormai vecchio ma sempre attuale, come uno scrittore di Sf possa in taluni casi precorrere la realtà. Per l'appunto su questa particolarità è in parte imperniato il saggio introduttivo dello stesso Heinlein, Pandora's Box, per il quale occorre tenere presente la data della prima pubblicazione, il 1950. Mentre per i racconti, cosa ci resta da dire? Heinlein è Heinlein.
Contenuto del volume:
pag. 005 Presentazione di Vittorio Curtoni e Gianni Montanari
pag. 007 Introduzione. Il vaso di Pandora (di Robert A. Heinlein
pag. 035 Uomini liberi (Free Men, 1966) di Robert A. Heinlein trad. Gabriele Tamburini (racconto)
pag. 067 Esplosioni che capitano (Blowups Happen, 1940) di Robert A. Heinlein trad. Gabriele Tamburini (racconto lungo)
pag. 126 Luce nelle tenebre (Searchlight, 1962) di Robert A. Heinlein trad. Gabriele Tamburini (racconto breve)