Sinossi romanzo Follia per sette clan Galassia 124
Titolo: Follia per sette clan | |
Autore: Philip K. Dick | |
Titolo originale: Clans of the Alphane Moon | |
Pubblicazione originale: 1964 | |
Serie: | |
Data pubblicazione: 15/08/1970 | |
Collana: Galassia #124 | |
Editore: Casa Editrice La Tribuna | |
Traduttore: Vittorio Curtoni e Daniela Dall'Aglio | |
Copertina: Ferruccio Alessandri | |
Numero pagine: 208 | |
Isbn: |
Philip K. Dick, quarantaduenne, americano, è uno degli autori più noti di sf; e tra i più apprezzati dal pubblico italiano, grazie soprattutto all'opera di Galassia che ha presentato gran parte dei suoi romanzi. Nel 1963 vinse il Premio Hugo col romanzo The Man in the High Castle (La Svastica sul Sole - SFBC); e la critica non ha mai mancato di riaffermargli di continuo la propria fiducia. Se Dick ha un difetto, è forse quello di essere troppo prolifico: scrive, per quello che siamo riusciti ad accertare, una media di tre/quattro romanzi l'anno, oltre ad un numero imprecisato di racconti. I risultati, di conseguenza, non sono sempre eccellenti; spesso si avverte nelle sue opere l'eco di idee e situazioni già sfruttate, fenomeno evidentemente inevitabile con una produzione tanto abbondante (è il caso, ad esempio, di Counter-Clock World, e anche del più recente e discusso Ubik). Comunque Dick è indubbiamente un grosso autore: partito da posizioni relativamente tradizionali, ha costruito poco per volta un mondo tutto suo personale, altamente inimitabile; e ha introdotto nella narrativa di sf alcuni "media" ormai comunemente accettati (tipico esempio sono i "Simulacri", portati forse alle loro estreme conseguenze nel suo ultimo, eccellente romanzo: A. Lincoln, Simulacrum). Questo Clans of the Alphane Moon è un po' la summa di una certa parte della sua produzione. Scritto col solito, magistrale stile di Dick (una prosa lenta, massiccia, fredda ma estremamente riflessiva, capace di contenere nelle sue strutture una miriade incredibile di fatti), è la rappresentazione di un mondo di psicopatici, diviso in sette livelli differenti a seconda dei vari gradi della loro malattia. Tutte le società che Dick ha descritto hanno sempre avuto in sé il germe della follia; e i suoi personaggi, agitati sempre da problemi e moventi mai completamente razionalizzabili, erano il simbolo della nevrosi contemporanea. I protagonisti di Clans of the Alphane Moon sono tutti, chi più chi meno, tendenzialmente schizofrenici: da Chuck Rittersdorf, continuamente in cerca di una stabilità impossibile; a sua moglie, psichiatra dalle strane tendenze; a Lord Running Clam (il cui nome, alla lettera, significa "Signor Conchiglia-Che-Corre"), tanto gentile e compassato; a Bunny Hentman, incapace di dirigere la sua vita nella direzione prestabilita; a Gabriel Baines, il personaggio più comico e insieme patetico di tutta l'opera, violentato fin nel profondo, ma sempre pronto a risorgere con indifferenza; a tutti gli altri. Un romanzo in cui i fatti s'intrecciano, pur nella loro lentezza, con velocità talora spaventosa; in cui i destini di tutti sono legati in maniera tanto aggrovigliata da non poter più essere ad un certo punto divisi; in cui l'azione, piroettando su se stessa, continua a mordersi la coda senza mai arrivare ad un punto fermo. Un tipico romanzo alla Dick, quindi; ma con qualcosa di più, proprio per la sua strutturazione demenziale, finalmente chiarificatrice di certe idee espresse in precedenza dall'autore. Un'ultima nota: in sede di traduzione abbiamo preferito conservare, nei limiti del possibile, le abbreviazioni che Dick spessissimo usa. Questo per non togliere niente del sapore originario al libro, che finisce così nell'inserirsi anche in un discorso di rinnovamento della lingua, oltre che dei contenuti.
Contenuto del volume:
pag. 005 Presentazione di Vittorio Curtoni e Gianni Montanari
pag. 007 Follia per sette clan (Clans of the Alphane Moon, 1964) di Philip K. Dick trad. Vittorio Curtoni e Gianni Montanari (romanzo)