Il mestiere dell'avvoltoio - Galassia 54

23 settembre 2022 Il mestiere dell'avvoltoio - Galassia 54

Il mestiere dell'avvoltoio - Galassia 54 -

Sinossi romanzo Il mestiere dell'avvoltoio Galassia 54

Sinossi del romanzo Il mestiere dell'avvoltoio Galassia 54
Titolo: Il mestiere dell'avvoltoio
Autore: Robert A. Heinlein La copertina di Il mestiere dell'avvoltoio - Galassia 54
Titolo originale: The Unpleasant Profession of Jonathan Hoag
Pubblicazione originale: 1942
Serie:
Data pubblicazione: 01/06/1965
Collana: Galassia #54
Editore: Casa Editrice La Tribuna
Traduttore: Luigi Cozzi
Copertina: Rocco Borella
Numero pagine: 224
Isbn:



Ancora una volta, Galassia ha la soddisfazione di presentare un romanzo di Robert Anson Heinlein. Avendo ormai abituato i lettori soltanto agli autori maggiori e alle opere più significative e più interessanti, Galassia non poteva trascurare un gioiellino estroso e imprevedibile come Il mestiere dell'avvoltoio. L'unico problema che si è affacciato, dopo la scelta di questo testo, è stato quello della presentazione. Parlare ancora una volta di Robert Heinlein e della sua produzione, sia da un punto di vista critico che da uno cronistico, sarebbe una ripetizione inutile. I lettori già conoscono la biografia di questo autore e un esame piuttosto ampio della sua narrativa, entrambi contenuti nel Bollettino dell'SFBC che annunciava la pubblicazione del capolavoro heinleiniano, Straniero in terra straniera. Spiegare poi chi sia Heinlein a lettori attenti e informati come quelli di Galassia è del tutto inutile, sarebbe come cercare di spiegare chi sia Federico Fellini a un critico cinematografico. Il solo nome di Heinlein basta a fare scattare, nella memoria dei nostri lettori, un rapido e incisivo profilo. Un autore dalla produzione vastissima, multiforme, controversa e sempre originale. Uno scrittore discusso, incensato, criticato, esaltato forse più di qualsiasi altro sciencefictioneer del mondo. Attorno al nome di Heinlein si sono, di volta in volta, scatenate le polemiche più furibonde o si sono raccolte ondate univoche di consensi. Tre Premi Hugo, un primato ineguagliato (Simak per ora è solo a quota due), per tre romanzi, Double Star, Starship Troopers e Straniero in terra straniera. Legioni di ammiratori e di imitatori. Un film basato su un suo romanzo, Destination Moon. Tirature eccezionali per tutti i suoi volumi. Traduzioni in tutto il mondo, persino nell'Unione Sovietica, dove pure è stato attaccato severamente per la sua difesa del capitalismo. Critiche dure e lodi incondizionate anche negli Stati Uniti, un contrasto culminato in una discussione di mezz'ora che si è tenuta il 23 ottobre 1960 alla radio, dalla stazione di New York City, sulle idee esposte in Starship Troopers, un fallimento, forse l'unico, come romanzo per ragazzi, ma origine di fervide e accanite polemiche come romanzo per adulti. A questo panorama noto a tutti c'è da aggiungere, se mai, il centratissimo giudizio di Umberto Eco, apparso su L'Espresso del 28 marzo di quest'anno: « Heinlein, che è senz'altro il più dotato dei narratori di science fiction, ha un piccolo difetto: è, per così dire, un po' fascista. Poco, ma quanto basta per aver scritto con Il terrore dalla sesta luna uno splendido manuale di maccartismo e con Fanteria dello spazio un'esaltazione pressoché nazista della violenza bellica e di un corpo di paras spaziali. In realtà c'è da supporre che il "fascismo" di Heinlein sia semplicemente una sorta di fiuto commerciale, attraverso il quale questo abilissimo artigiano capisce a volo, nei vari momenti storici, quale sia il tema che colpisce meglio la fantasia di un pubblico medio, e si regola di conseguenza, con cinismo e disinvoltura >>. Alla luce di questa magistrale interpretazione, si comprendono e si spiegano facilmente i bruschi mutamenti ideologici di Heinlein, che spesso hanno dato molto da pensare ai critici specializzati, i quali lo hanno visto passare da un franco liberalismo a un maccartismo feroce, da questo a una libertà progressista tipicamente e nobilmente kennediana fino a un goldwaterismo di maniera, sempre senza nemmeno l'ombra di una sola crisi spirituale. L'abilità, il cinismo e la disinvoltura che Umberto Eco ha esattamente individuato come caratteristiche principali della narrativa di Heinlein, sono spesso usati in senso positivo. E, insieme a una immaginazione straripante, sono anche le caratteristiche dominanti del Mestiere dell'avvoltoio. Questo è un romanzo che risale a parecchi anni fa. Eppure, come parecchi altri scritti di Heinlein, non denuncia affatto la sua età. Libero da ogni preoccupazione strettamente politica o ideologica, costruito come un rompicapo irenico e intelligente, Il mestiere dell'avvoltoio è un piccolo classico che anticipa di dieci anni certe brillanti trovate di Sheckley. Basti pensare alla coppia di investigatori che vi compaiono, e paragonarla all'altra coppia protagonista dell'irresistibile serie dell'AAA Asso di Sheckley. Il mestiere dell'avvoltoio apparve per la prima volta nel 1942, sulla rivista Unknown, gemella della gloriosa Astounding. Parecchi anni dopo, nel 1959, venne raccolto insieme a cinque racconti di diverse epoche, in un volume che venne edito da Gnome Press e che portava il titolo del romanzo stesso. Nell'agosto del 1961, la stessa raccolta è riapparsa in una fortunata edizione economica dei Pyramid Books, con il titolo 6 x H - Six Stories by Heinlein. Questo volume, che pure contiene cinque racconti divertentissimi (tra cui ...And He Built a Crooked House, noto in Italia in una traduzione intitolata La casa nuova), è rimasto comunque famoso, negli Stati Uniti e all'estero, soprattutto per il romanzo che ora vi presentiamo. Parlare qui de Il mestiere dell'avvoltoio è un'impresa impossibile. Sarebbe facilissimo, se si accettasse di "tradire" il lettore anticipandogli i punti-chiave della vicenda, ricca di suspense e di colpi di scena. Ma è preferibile che il lettore scopra da sé questi pregi, guidato dall'infernale abilità di Heinlein, invece di vederseli rivelati in un sunto sbrigativo che non potrebbe rendere neppure lontanamente la perfidia e lo spirito di questo bizzarro e velenoso rompicapo. Pensate solo al nome dell'autore e al suo Straniero in terra straniera. Bene, questo romanzo è proprio un Heinlein al meglio di se stesso.



Contenuto del volume:

pag. 002 Sommario
pag. 003 Presentazione di Luigi Cozzi (introduzione)
pag. 006 Il mestiere dell'avvoltoio (The Unpleasant Profession of Jonathan Hoag, 1942) di Robert A. Heinlein trad. Luigi Cozzi (romanzo)
pag. 154 Sei diventata nera di Luigi Cozzi e Ugo Malaguti (racconto breve)
pag. 164 Concerto per tendina di Franco Gogo T. Carrara (racconto breve)
pag. 170 Il missionario di Fulvio Di Furia (racconto breve)
pag. 177 L'urlo del silenzio di Alessandro Mussi (racconto)
pag. 208 Rommie 3/3 (fumetto)
pag. 210 La biblioteca di Galassia di Luigi Cozzi (rubrica)
pag. 217 La posta Galattica (rubrica)
pag. 221 Stiracchiamento di Vittorio Catani (racconto breve)