Il sistema del benessere - Galassia 51

28 giugno 2022 Il sistema del benessere - Galassia 51

Il sistema del benessere - Galassia 51 -

Sinossi romanzo Il sistema del benessere Galassia 51

Sinossi del romanzo Il sistema del benessere Galassia 51
Titolo: Il sistema del benessere
Autore: Ugo Malaguti La copertina di Il sistema del benessere - Galassia 51
Titolo originale: Il sistema del benessere
Pubblicazione originale: 1950
Serie:
Data pubblicazione: 01/02/1965
Collana: Galassia #51
Editore: Casa Editrice La Tribuna
Traduttore: Lella Pollini
Copertina: Rocco Borella
Numero pagine: 224
Isbn:



Qualche mese fa, Galassia presentò Un eroe galattico, il romanzo che rappresentava una svolta decisiva nell'attività di uno degli scrittori di science fiction più interessanti del momento, Harry Harrison: un autore di buoni romanzi tecnologico-avventurosi che diventava, con quel romanzo, un esponente di primo piano della grande science fiction impegnata. Questa occasione è altrettanto lieta: Il sistema del benessere segna la nascita, come romanziere di sf sociologica, di un giovane autore che aveva dato una prova discreta in alcuni romanzi esoterico-avventurosi, ma che già si era affermato soprattutto per i suoi racconti sociologici, scritti da solo o in collaborazione con un altro giovanissimo autore ed esperto di sicuro avvenire, Luigi Cozzi. E' interessante ricordare che Ugo Malaguti si è segnalato alla nostra redazione attraverso alcuni racconti mandati, anni or sono, ad Accademia: aveva già pubblicato qualcosa qua e là ma cercava, attraverso la vetrina aperta da Galaxy agli aspiranti autori, la possibilità di esprimersi e di affermarsi in modo più decisivo. I racconti che aveva inviato per Accademia erano imperfetti, risentivano di un eccessivo condizionamento alla fantascienza esoterica e archeologica di tipo commerciale deteriore, ma si sentiva che il quasi completamente sconosciuto lettore-autore bolognese possedeva capacità potenziali non facilmente valutabili ma senza dubbio grandi. Considerata la sua età, anche i suoi racconti avventurosi erano notevoli; ma si aveva l'impressione che quella che più gli era congeniale non fosse la solita strada della fantascienza dozzinale. C'erano, avvertibili, quasi i sintomi di un malcontento verso se stesso e il desiderio di fare qualcosa di diverso, qualcosa di più. Cominciai con il misterioso Malaguti — che ama conservare una totale invisibilità e si manifesta quasi esclusivamente in via epistolare — una burrascosa corrispondenza: non già perchè nel frattempo aveva pubblicamente stroncato un mio romanzo, per la cronaca I giorni di Uskad, che meritava abbondantemente la stroncatura, quanto perchè avevo l'impressione che Malaguti non si rendesse completamente conto delle sue enormi qualità potenziali e preferisse ancorarsi al facile successo spicciolo di racconti modesti invece di impegnarsi più faticosamente alla ricerca della sua vera strada. Dopo violenti litigi a colpi di chilometrici espressi, riuscii a fargli ammettere che la sua autentica passione era la science fiction sociologica; non scriveva racconti di quel genere, ammise, perchè nessuno glieli avrebbe pubblicati. Gli proposi di mandarmene qualcuno. Una volta ammessa di fronte a se stesso la realtà di questa vocazione verso la science fiction di idee, Malaguti progredì con una rapidità straordinaria; la sua congenialità con la polemica sociologica e spietata di Fred Pohl, con il rigore progressista di Phil Dick si rivelò subito in alcuni ottimi racconti: Toreador (che Umberto Eco giudicò seriamente promettente), Chi ha ucciso il pettirosso, Ministero Istruzione, Diritto di voto, Gelida notte: altri, anche migliori, verranno pubblicati in seguito. Poi Malaguti cominciò a mandarmi, un capitolo per volta, questo Sistema del Benessere, che già nella sua prima stesura suscitò l'interesse, l'approvazione e la soddisfatta sorpresa di tutti gli esperti cui lo feci leggere. La versione che appare oggi su Galassia è la terza stesura del romanzo: con una scrupolosità che è un sicuro segno di serietà professionale, Malaguti ha riscritto per tre volte il suo romanzo, fino a dargli una impostazione e uno svolgimento che soddisfacesse quasi completamente il suo spirito di autocritica addirittura eccessivo. C'è, da parte di una grande maggioranza di lettori, una certa diffidenza verso la fantascienza italiana, che talvolta si estende anche a critici autorevoli: recentemente Pietro Bianchi, su Il Giorno, recensendo una raccolta di racconti italiani di fantasia e di fantascienza, osservava che si era ancora lontani addirittura da Bradbury; e Vigorelli ha esposto solidamente una tesi non diversa dalle colonne di Tempo. Ma in realtà, vi sono autori italiani che sono sulla buona strada per conquistare una meritata reputazione internazionale. Per limitarci ai romanzi, basterebbe citare l'esempio dell'elegante e intelligente Il robot e il minotauro, di Roberto Vacca e del violento, fortissimo Il cavallo venduto, di Giorgio Scerbanenco per testimoniare della validità della science fiction italiana. E' inteso che questa definizione « science fiction italiana » va accettata soltanto in senso indicativo, perchè è chiaro che un buon libro di science fiction è buono a qualsiasi nazionalità appartenga l'autore, un americano discendente dai Padri Pellegrini o, poniamo, un giovane scrittore del Ghana o della Mongolia Esterna, per indicare due paesi etnicamente e geograficamente lontanissimi dagli States. Per sua natura, la science fiction non ha confini nè limitazioni, al di fuori di quelli qualitativi impostile dagli autori. Questo romanzo di Malaguti è, nel suo genere, esemplare: violento e polemico e nuovo, tiene conto della grande lezione dei grandi maestri americani e inglesi senza per questo imitarli pedissequamente; si rifa — esasperandoli — a pericoli, superati e no, di una situazione politica e sociale tipicamente europea, senza per questo cadere in un provincialismo restrittivo. Superando addirittura una formula obbligata non soltanto nella narrativa di science fiction, per meglio mettere a fuoco i lati più tragici della condizione umana intesi come minaccia da evitare, Malaguti ci mette arditamente di fronte a una serie di personaggi completamente negativi, in un inferno avveniristico che non è più il comic inferno di cui parla Kingsley Amis, è un inferno totale, senza barlumi di speranza, in cui l'anagogia negativa è assoluta. L'educazione politica e sentimentale di Marco Denni, il protagonista, è la sarcastica apoteosi di quel materialismo capitalista che da un certo tempo sembra prevalere in alcune delle nazioni privilegiate e che ha trovato, nel Secondo Concilio Vaticano, una condanna altrettanto dura, per bocca dei Padri Conciliari, di quella incontrata dal più estremistico materialismo marxista. Il Sistema del Benessere è un romanzo esemplare ed è tale da fare cadere l'ostilità dei lettori verso la science fiction italiana, tale da indurli finalmente a una opportuna scelta critica fra testo e testo, anziché tra nazione e nazione; tale, credo, da spingere i critici a una più ottimistica considerazione della produzione specializzata italiana. Eppure, nello stesso tempo, non dobbiamo dimenticare che Il Sistema del Benessere, deve essere considerato non un punto d'arrivo per l'autore, ma un semplice punto di partenza; anche perchè Malaguti non è di quelli che si considerano arrivati dopo aver piazzato un paio di racconti qua e là. Pur con tutti i suoi grandi meriti, questo è soltanto il primo romanzo sociologico di un autore che, in fatto di precoce maturità come science fictioneer, si è messo sulla strada degli Asimov, degli Sheckley e dei Dick, tutti affermatisi autorevolmente in giovanissima età ma non come nel suo caso, con un romanzo di compiuto impegno e di elevata qualità a diciannove anni soltanto. Malaguti, invece di autoparagonarsi a qualche scrittore celebre d'oltreoceano o di attribuirsi elogi degli Aldiss e dei Carnell di turno (ma, questo posso testimoniano io, Kingsley Amis gli mandò due anni fa da Trieste, realmente parole di soddisfazione e di incoraggiamento, quando gli ebbi esposto la trama di questo romanzo ancora in fase di elaborazione), si limita a dire che molto ha ancora da imparare e da faticare prima di ottenere risultati per lui soddisfacenti: un atto di onestà che gli fa onore. Galassia, contando sull'intelligenza e sulla preparazione del suo pubblico, sa di potersi aspettare un giudizio obiettivo dei lettori, non influenzati da discriminazioni « razziali »; e, poiché ha sempre avuto fiducia nella possibilità dell'affermazione di qualche grande autore specializzato italiano, si considera particolarmente orgogliosa di tenere a battesimo Ugo Malaguti presentando un romanzo che, gli auguriamo e ci auguriamo, sarà il primo di una lunga e felice serie.



Contenuto del volume:

pag. 002 Sommario
pag. 003 Presentazione di Roberta Rambelli (introduzione)
pag. 011 Il sistema del benessere di Ugo Malaguti (romanzo)
pag. 179 Sulla Terra di Ugo Malaguti (racconto breve)
pag. 180 Verso lo spazio di Ugo Malaguti (racconto breve)
pag. 185 Dopo la fine di Ugo Malaguti (racconto breve)
pag. 187 Brutta giornata per i vermi (A Bad Day for Vermin, 1965) di Keith Laumer trad. Lella Pollini (racconto breve)
pag. 195 La circumnavigazione dell'universo di Leo R. Prina (racconto breve)
pag. 200 Il sistema dell'esistenza di Manuel Insolera (racconto breve)
pag. 201 La macchina del tempo di Manuel Insolera (racconto breve)
pag. 202 La madre di Gianluca Mattioli (racconto breve)
pag. 205 La biblioteca di GALASSIA di Luigi Cozzi (saggistica)
pag. 215 La posta Galattica (rubrica)
pag. 224 Comunicato del Centro Cultori Science Fiction (saggistica)