Sinossi romanzo La Sesta colonna Galassia 24
Titolo: La Sesta colonna | |
Autore: Robert A. Heinlein | |
Titolo originale: The Day After Tomorrow | |
Pubblicazione originale: 1951 | |
Serie: | |
Data pubblicazione: 15/01/1962 | |
Collana: Galassia #24 | |
Editore: Casa Editrice La Tribuna | |
Traduttore: Lella Pollini | |
Copertina: L. Galluppi | |
Numero pagine: 278 | |
Isbn: |
Cari amici, eccovi i miei auguri ed i miei buoni propositi per il '63. Nel '62 Galassia ha cercato di fare del suo meglio: su dodici romanzi, ne ha pubblicati sei di autori insigniti del Premio Hugo, l'Oscar della science-fiction (gli autori sono, per la cronaca, Simak, Anderson, Russell e Heinlein). Consultando i grafici delle vendite, si direbbe proprio che il cambiamento di rotta è stato gradito da tutti: tanto che per il '63 Galassia dovrà aumentare la tiratura. Altrettanto farà Galaxy, anch'essa in felice fase espansionistica. Anzi, Galaxy aumenterà il numero delle pagine, per ospitare largamente il materiale di lusso selezionato per l'edizione originale dall'infernale bravura di Fred Pohl. Il quale, tanto per darvi un'idea, è riuscito a riportarsi a casa autori come Clarke, Blish, Anderson, Vance, Williamson e perfino Bradbury, noto per i suoi costanti rifiuti a cedere i propri racconti a pubblicazioni periodiche. Il prezzo di Galaxy verrà portato da 150 a 200 lire. Ma la differenza, tutto sommato, non è tale da mandare in rovina i fedelissimi della buona science-fiction, tanto più che la spesa sarà largamente compensata dall'abbondanza di materiale di straordinaria bellezza. E passiamo a Galassia. Eccovi La sesta colonna: Heinlein lo conoscete tutti. Secondo alcuni esperti, è il massimo autore di sf del mondo ed in effetti fantasia, abilità e mestiere non gli mancano, anche se i suoi limiti sono poi costituiti dalla sua tendenza verso la science-fiction di evasione e da uno chauvinismo esasperato anche se talvolta ingenuo. La sesta colonna è uno degli esempi più caratteristici della science-fiction (e calda)) tradizionale: ma vi troverete alcune tra le sue più ardite anticipazioni: il raggio della morte (e proprio ora si intensifìcano le nefaste ricerche in questo campo), la possibilità di un ruolo politico determinante rappresentato dall'Asia, l'Artico usato come un comodo passaggio... tutte tesi sorprendenti, se si pensa che la prima stesura de La sesta colonna fu redatta prima di Pearl Harbour! Chiuso il '62 con un romanzo d'un autore Premio Hugo, avremo nel '63 (sì, sono monotona), un romanzo di un altro autore Premio Hugo, James Blish. Già da qualche anno vengono realizzati con successo esperimenti biologici che, provocando il raddoppiamento dei numero dei cromosomi in un essere vivente, danno origine a fenomeni precalcolati e controllati di gigantismo. Nel suo I tetraploidi, Blish narra quello che avverrebbe se tali esperimenti, anzichè su cavie e conigli, venissero realizzati su esseri umani... Per il '63 sto preparando alcune sorprese interessanti: ma, come ordinaria amministrazione vi annuncio il recupero di Jack Williamson (il fondatore della Legione dello Spazio) e di quel singolarissimo e brillantissimo autore che è Philip K. Dick (ricordate Impostore, nella prima Antologia Einaudi?). Poi... vedremo. Ma non abbiate paura. Come mi hanno ricordato Simak e un noto esperto inglese, selezionatore ufficiale della science-fiction per l'editoria britannica, la fantascienza di lingua inglese sta attraversando un periodo di eccezionale fioritura, tanto che gli editori non riescono neppure ad assorbire l'intera produzione. Non sarà difficile, di conseguenza, continuare a mettete le sgrinfie su romanzi e racconti degli autori più famosi del mondo. Nel frattempo, il dialogo a distanza fra cinema e science-fiction continua. Dopo aver pubblicato le risposte di Antonioni, Petri, Damiani, Truffaut, Godard, Christiane Rochefort eccetera, Cinema Domani ha rivolto una nuova serie di domande a molti fra i più famosi autori ed esperti di science-fiction del mondo (non dovrei dire così, perchè Franco Valobra e Rolando Jotti hanno interpellato anche me: ma gli altri, posso garantirvelo, sono famosi davvero!). Ho già curiosato fra le risposte e posso dirvi in anteprima che Cliff Simak meriterebbe un altro Premio Hugo soltanto per la sua splendida, poetica definizione della science-fiction: « letteratura della speranza ».
Contenuto del volume:
pag. 2a cop. Previsioni di Roberta Rambelli (saggistica)
pag. 002 La Sesta colonna (The Day After Tomorrow, 1951) di Robert A. Heinlein (romanzo)