La società del tempo - Galassia 114

04 ottobre 2022 La società del tempo - Galassia 114

La società del tempo - Galassia 114 -

Sinossi romanzo La società del tempo Galassia 114

Sinossi del romanzo La società del tempo Galassia 114
Titolo: La società del tempo
Autore: John Brunner La copertina di La società del tempo - Galassia 114
Titolo originale: Times Without Number
Pubblicazione originale: 1962
Serie:
Data pubblicazione: 15/03/1970
Collana: Galassia #114
Editore: Casa Editrice La Tribuna
Traduttore: Vittorio Curtoni e Gianni Montanari
Copertina: Ferruccio Alessandri
Numero pagine: 176
Isbn:



John Brunner, inglese, è nato nel 1934. Vive con la moglie ad Hampstead, nei pressi di Londra e la sua produzione letteraria ammonta ad una quarantina di libri. Nel 1969, dopo essere stato finalista per ben due volte, ha finalmente vinto il premio Hugo con il romanzo The Stand on Zanzibar. Brunner è un autore piuttosto incostante: può passare da opere di indubbio impegno e valore come The Jagged Orbit e quella che gli ha meritato l’Hugo, a lavori di basso livello come Meeting at Infinity. La verità è che egli scrive molto, forse troppo, ed essendo un autore professionista nel senso più completo della parola, è costretto a dare al pubblico tutto ciò che vuole. Questo Times Without Number è una piacevole via di mezzo. Romanzo dichiaratamente divertente, elegante per molti versi, non ha certo l’ambizione di rivoluzionare il mondo della SF, ma contiene idee niente affatto disprezzabili e spunti degni di interesse. L’idea più interessante ci sembra proprio quella di partenza: l’aver costruito un presente alternato in cui la Grande Armada Spagnola vinse la flotta inglese nel 1588. Questo fatto, di enorme importanza storica, ha determinato una strutturazione politica che in fondo non si discosta molto da quella reale: da una parte la Confederazione dell’Est, sdegnosamente chiusa in sé stessa, e dall’altra l’Impero Spagnolo, vero dominatore del pianeta. E in questo presente non si viaggia nello spazio, ma nel tempo. Il pregio maggiore dell’opera sta forse nella descrizione di questo presente alternato, ricostruito con intelligenza nelle sue linee generali. Senza voler fare opera di storico, Brunner ci mette di fronte ad un mondo abbastanza diverso dal nostro: il romanzo, con le sue parti, ci mostra i disperati tentativi della Società del Tempo per impedire una catastrofe, un annullamento completo. E il finale, una volta tanto, è decisamente amaro, e può lasciare nel lettore una traccia d’inquietudine, non essendo rifiutabile a livello logico. Brunner mostra a questo punto una caratteristica interessante: per quel che riguarda i modi di interferenza e di risoluzione degli schemi temporali, non ci assilla con un’inutile serie di astruse teorie, ma lascia aperta a chiunque legga il romanzo una piccola porta, cioè permette a chiunque di risolvere a modo proprio il problema impostato dai suoi personaggi. Questi ultimi, pur avendo in definitiva gli stessi nostri problemi, hanno una formazione psicologica sostanzialmente estranea. Come appunto sarebbe se la Spagna avesse avuto il dominio del mondo. La figura di Don Miguel non è la più rappresentativa dell’opera: egli è solo un comprimario, una spalla diremmo, del vero personaggio, dell’emblematico Padre Ramon. Il suo non è freddo dogmatismo, nonostante certe frasi. È piuttosto l’inquieta, continua ricerca di una verità metafisica che stabilisca una sicurezza assoluta, e proprio da ciò Padre Ramon riceve la sua consacrazione di uomo vero, esistente in un universo ipotetico quanto nel nostro. Disgraziatamente, un mondo che non esiste non può essere sicuro. Cosa ci risponderebbe il Gesuita se glielo facessimo notare?



Contenuto del volume:

pag. 005 Presentazione di Vittorio Curtoni
pag. 007 La società del tempo (Times Without Number, 1962) di John Brunner trad. Vittorio Curtoni e Gianni Montanari (romanzo)