Il problema della libertà - Galassia 58

24 settembre 2022 Il problema della libertà - Galassia 58

Il problema della libertà - Galassia 58 -

Sinossi romanzo Il problema della libertà Galassia 58

Sinossi del romanzo Il problema della libertà Galassia 58
Titolo: Il problema della libertà
Autore: Louis Charbonneau La copertina di Il problema della libertà - Galassia 58
Titolo originale: Psychedelic 40
Pubblicazione originale: 1964
Serie:
Data pubblicazione: 01/10/1965
Collana: Galassia #58
Editore: Casa Editrice La Tribuna
Traduttore: M. Bertuzzi
Copertina: Rocco Borella
Numero pagine: 256
Isbn:



Il mondo della science-fiction pullula di autori i quali, dopo un esordio eccellente, o scompaiono o rimangono relegati in una specie di limbo amorfo, ancorati ai canoni commerciali o alle pretese dei direttori di collana e del pubblico che esigono sempre nuovi lavori. Ci sono invece autori che, in una lunga carriera di onesto e decoroso professionismo, riescono a trovare il colpo di ala, a creare il capolavoro. Ci sono infine coloro che non arrivano neppure a questo punto, che sviliscono idee a volte ottime per la fretta e per i compromessi con un commercialismo esasperato al massimo. Insomma, autori dalle ottime possibilità, pieni di buone idee, che giungono al momento "x" della carriera, il momento del capolavoro, lo abbozzano, iniziano la stesura... e creano dei centoni innominabili. Tanti esempi, alla rinfusa, nelle varie categorie: Robert Silverberg, promessa a vita, Jim Ballard, il quale provoca violenti attacchi d'ira in tutti gli esperti (con quelle qualità, perchè ancorarsi ai canoni orrorifici ed esoterici?), il pur dignitoso Poul Anderson, il Miller jr. di gran parte dei racconti precedenti e seguenti A Canticle for Leibowitz, il Clarke preoccupato di volgarizzare (nel senso buono) la scienza (con l'unica, stupenda evasione de The city and the Stars) e tanti, tanti altri, fra i quali Jack Sharkey il quale ha recentemente ridotto una ottima idea, nel suo romanzo Ultimatum in 2040 A.D., a uno dei compromessi più sconcertanti e arruffati della intera narrativa fantascientifica. Senza dimenticare i tonfi più o meno clamorosi degli scrittori famosi, il cui esempio più recente e sconcertante rimane Farham's Freehold di Heinlein. Ci sono poi autori i quali, al contrario, scrivono pochissimo e rimangono perciò quasi ignorati. E spesso sono migliori. Tra di essi, uno dei primi posti spetta a Louis Charbonneau. Malgrado la lettura dell'ottimo ...E su di noi le stelle, e la conseguente rilettura dei due romanzi fantascientifici precedentemente scritti dall'autore americano, eravamo tentati di classificare Charbonneau tra le meteore, tra gli esempi anche celebri che abbiamo fatto in precedenza. Ma poi scoprimmo il recentissimo Psychedelic 40, avemmo modo di giudicarlo ed... eccolo qui, a soli sei mesi di distanza dalla pubblicazione di The sentinel stars (uno dei più grandi successi dell'annata 1965 di Galassia) a sanzionare la definitiva consacrazione di Charbonneau fra i grandi autori della migliore science-fiction. Sotto molti punti di vista Il problema della libertà è un romanzo esemplare. Soprattutto per il modo assolutamente nuovo di sviluppare un tema apparentemente già sfruttato, quello dei poteri paranormali, che, se nelle mani di uno science-fictioneer di classe minore si riduceva a un "gioco delle meraviglie" o a un semplice suspense, qui permette a Charbonneau di esaminare al microscopio una società americana nella quale la droga porta a un'esasperazione dei difetti attuali, in un'audace gioco degli specchi che ingrandisce senza deformare, che riflette senza abbellire e che, soprattutto, propone e risolve nel corso di una partita giocata abilmente con il lettore senza sfruttare i mezzi più discutibili del mestiere e dell'ipocrisia. La trama è, in apparenza, molto semplice: nell'America degli anni Novanta il Sindacato della Libertà mentale si è praticamente impadronito del potere, esercitando un monopolio esclusivo sulle droghe psicoattivanti, derivanti dello PSI-40, capaci di fornire a chiunque un paradiso artificiale, esasperando gli appetiti sessuali, donando una piena comprensione della natura, perfino risolvendo i problemi religiosi degli individui. Il Sindacato è retto da un Direttorio i cui membri sono Speciali: la loro reazione allo PSI-40 è, cioè, diversa da quella erotico - allucinatoria della maggior parte della popolazione, e permette loro di godere di straordinari poteri paranormali (telepatia, telecinesi e abilità ipnotica). Il Direttorio è diviso da una lotta intestina per il potere quando il Presidente, il vecchio Garth Taylor diventa ormai troppo debole per tenere in pugno la situazione. La lotta si svolge tra il capo della Sicurezza, il gelido Loren Garrett, e Pierce, direttore del Servizio di Distribuzione. Jon Rand, il protagonista, è un Sensitivo: un individuo cioè le cui reazioni alla droga non sono erotico-allucinatorie, ma non arrivano neppure alla completezza e vastità di poteri degli Speciali. Agente della Sicurezza, creatura del Sindacato nel quale è entrato in giovanissima età, Rand viene inviato in missione a Baja, il lussuoso centro di villeggiatura americano, sulle tracce del più preoccupante oppositore del Sindacato: uno Speciale, Kemp Johnson, che si nasconde sotto il bizzarro pseudonimo di Guastafeste. Queste sono le premesse da cui parte il romanzo. Un altro autore avrebbe potuto sviluppare un racconto a forti tinte, concentrandosi sulla lotta, sull'intreccio, distribuendo sorprese a ogni pagina e morti ammazzati in ogni capitolo. Charbonneau, pur dimostrando un'infernale congenialità con il genere suspense, ha fatto molto di più. Ha fornito un'interpretazione del tutto nuova dell'argomento, probabilmente la prima da dieci anni a questa parte, e ci ha presentato i suoi ormai famosi ritratti della civiltà futura, senza mai cadere nella banalità, nobilitando il tutto con il suo stile sostenuto ed elegante che tanto lo avvicina a uno dei più grandi autori della science-fiction, a quel John Christopher che è stato scoperto in Italia, tanto per cambiare, da Galassia. I lettori che hanno apprezzato entusiasticamente, all'unanimità, il precedente romanzo di Charbonneau, sapranno giudicare con altrettanta obiettività e maturità, ne siamo sicuri, anche questo Problema della Libertà, una delle opere più nuove, sconcertanti e intelligenti degli ultimi anni. u. m.



Contenuto del volume:

pag. 002 Sommario
pag. 003 Presentazione di Ugo Malaguti (introduzione)
pag. 006 Il problema della libertà (Psychedelic 40, 1964) di Louis Charbonneau trad. M. Bertuzzi (romanzo)
pag. 198 Rommie 4/19 (fumetto)
pag. 200 La posta Galattica (rubrica)
pag. 238 Soluzione critica di Ugo Malaguti (racconto breve)
pag. 250 Finalissima di Leandro Lucchetti (racconto breve)