Sinossi romanzo Struttura anomala Galassia 22
Titolo: Struttura anomala | |
Autore: Isaac Asimov | |
Titolo originale: | |
Pubblicazione originale: | |
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Data pubblicazione: 15/10/1961 - 15/11/1962 | |
Collana: Galassia #21 | |
Editore: Casa Editrice La Tribuna | |
Traduttore: Roberta Rambelli | |
Copertina: L. Galluppi | |
Numero pagine: 128 | |
Isbn: |
Cari amici, eccovi i primi risultati del saccheggio sistematico perpetrato dalla sottoscritta ai danni delle più famose collezioni di stories di Isaac Asimov: Profession e The dead past. Si tratta di due tra i più famosi esempi di science-fiction fredda, la più attuale della produzione americana. Tutti sapete, infatti, che Isaac Asimov è stato uno dei protagonisti della piccola rivoluzione operatasi, fin dal 1940, nella struttura tematica della science-fiction. Fu allora, infatti, che alle trame avventurose, tese esclusivamente verso risultati ad effetto e verso il colpo di scena, si sostituì una concezione più matura, che doveva portare in breve la science-fiction ad affermarsi come una forma valida di letteratura. Al pressapochismo scientifico, aggravato — anziché compensato — da esagerate fantasie (e ripreso oggi soltanto da tardi epigoni), cominciò a sostituirsi una maggiore ortodossia ed attendibilità tecnologica, un approfondimento psicologico, la ricerca di un significato sociale, talvolta satirico, talvolta apologico. Isaac Asimov portò un contributo decisivo a questa svolta: e da allora fino al 1958 — quando, a soli trentotto anni, rinunciò alla science-fiction per dedicarsi esclusivamente all'insegnamento ed alla ricerca scientifica (è professore di biochimica all'Università di Boston) — è rimasto fedele a questo particolare genere, alla cui creazione ha così validamente contribuito: e Profession (1957) e The dead past (1956), sono appunto due significativi risultati della convergenza tra la science-fiction tecnologica e la science-fiction sociale e psicologica, le due forme più intelligenti ed evolute della fantascienza fredda. Capitolo previsioni: per i mesi di novembre e dicembre sono in preparazione due romanzi egualmente interessanti: Il mercenario di Dorsai, di Gordon R. Dickson, un autore poco noto in Italia ma apprezzatissimo negli Stati Uniti, e La sesta colonna, di Robert A. Heinlein. Il primo di questi due romanzi è stato definito «raccomandabile senza riserve », da Fred Pohl, in una recensione su IF; mentre il secondo è stato, a suo tempo, uno dei primi grandi successi del più illustre esponente della science-fiction di evasione. Vi segnalo un'intelligente iniziativa d'una rivista culturale, la prima in Italia che si occupi dei problemi dello spettacolo da un punto di vista sociologico: Cinema domani, che potrete trovare nelle librerie. Il direttore, il noto critico letterario e cinematografico Franco Valobra, ha sottoposto un denso questionario ad alcuni tra i più famosi registi europei (tanto per citare qualche nome: Antonioni, Petri, Truffaut e Jean Luc Godard), sui rapporti tra il cinema e la science-fiction, soprattutto la science-fiction sociologica. Ormai la narrativa fantascientifica, nelle sue forme più elevate, è entrata a far parte, anche in Europa, del patrimonio culturale più autentico: e l'inchiesta di Cinema domani ha il grande merito di riconfermare autorevolmente ed apertamente questa verità.
Roberta Rambelli
Contenuto del volume:
pag. 2a cop. Previsioni di Roberta Rambelli (saggistica)
pag. 003 Struttura anomala (Profession, 1957) di Isaac Asimov trad. Roberta Rambelli (romanzo breve)
pag. 070 Il passato è morto (The Dead Past, 1956) di Isaac Asimov trad. Roberta Rambelli (romanzo breve)
pag. 127 "Nuove mappe dell'inferno" di Roberta Rambelli (saggistica)