Sinossi romanzo Guaritore galattico Oscar Moderni
nota: *versione cartacea formato tascabile
Tra inverosimili extraterrestri e buffe macchine pensanti, Guaritore galattico (1969) sembra prendersi gioco dei cliché della narrativa Sci-Fi e, con un gusto quasi joyciano per i rimandi letterari e le manipolazioni del linguaggio, esplora ancora una volta con grande originalità i temi cari a Dick: il doppio, il rapporto tra realtà e illusione, le storture della società, la presenza del divino, il ruolo dell’artista.
Anno 2046. A volte anche gli dei hanno bisogno di aiuto. In questo romanzo, la divinità è Glimmung, un misterioso essere alieno dotato di poteri straordinari, che assume alternativamente l’aspetto di una ruota fiammeggiante, di una ragazzina o di una vorticosa massa di vita oceanica. Il suo obiettivo è riunire sul Pianeta dell’Aratore individui provenienti da diversi mondi che lo aiutino a portare in superficie l’antica cattedrale di Heldscalla, sprofondata negli abissi dell’oceano. Dalla Terra, dominata da un regime oppressivo, ha convocato Joe Fernwright. Depresso, pieno di dubbi, reduce da un matrimonio fallito e in serie difficoltà economiche, Joe è un “guaritore di vasi”, bravissimo nel restauro di ceramiche e porcellane antiche. Un’abilità ormai inutile sulla Terra, dove tutto è di plastica, ma preziosissima agli occhi di Glimmung.
Contenuto del volume:
pag. 003 Indice
pag. 004 Il libro (presentazione)
pag. 005 L'autore (biografia)
pag. 006 Dedica
pag. 007 Guaritore galattico (Galactic Pot-Healer, 1969) di Philip K. Dick trad. Giuseppe Manuel Brescia (romanzo)
