Sinossi romanzo Redenzione immorale Oscar Moderni
nota: *versione cartacea formato tascabile
Redenzione immorale (1956) rilegge con ironia le classiche situazioni distopiche alla Fahrenheit 451 e 1984, portandovi i temi più tipici della narrativa dickiana, dal disastro postnucleare all’idea di un regime paranoico e ipercontrollante, dalla dicotomia realtà/illusione all’ambiguità delle figure femminili.
Dopo una devastante guerra nucleare, il mondo è governato dalla dittatura puritana del Rimor, il Risanamento Morale instaurato dal maggiore Streiter, che, grazie a una massiccia opera di propaganda, impone a tutti le sue rigorose norme di vita: niente sesso prima del matrimonio, niente alcol, niente insegne al neon, niente libri. Allen Purcell, responsabile della messa in onda degli sceneggiati moraleggianti del regime, sente che qualcosa stride nel suo mondo e, sull'isola contaminata e inabitata di Hokkaido, inizia a scoprire il piacere della lettura, della musica, di un bicchiere bevuto tra amici. Tutte gioie proibite. La svolta accade quando la statua di Streiter viene vandalizzata, decapitata e imbrattata di vernice rossa. Forse tutto ciò che serve alla rivoluzione per scoppiare è un clamoroso, irresistibile scherzo...
Contenuto del volume:
pag. 003 Indice
pag. 004 Il libro (presentazione)
pag. 005 L'autore (biografia)
pag. 006 Redenzione immorale (The man who japed, 1966) di Philip K. Dick trad. Tommaso Pincio (romanzo)